Da qualche tempo circola la notizia secondo le quale le devitalizzazioni possono essere pericolose e provocare addirittura il cancro al seno e l’infarto. In questa pagina dal titolo “Devitalizzare un dente può causare tumore al seno e infarto: L’ultima scoperta”, si sostiene che la devitalizzazioni sono la causa di malattie degenerative, cancro e malattie cardiovascolari. Nell’articolo non c’è nessuno riferimento diretto e preciso a studi scientifici a sostegno di questa gravissima affermazione, che se fosse vera avrebbe un impatto drammatico sulle milioni di persone che sono sottoposte nel mondo a questa terapia. La cosa che colpisce immediatamente leggendo l’articolo è come questa “ultima scoperta” sia una scoperta degli anni 20. L’articolo poi prosegue con una serie di affermazioni a tratti deliranti, come il sostenere che i dentisti non conoscano la complessità dell’anatomia del sistema dei canali radicolari o ritenere la presenza di batteri sinonimo di infezione.
Ma c’è qualcosa di vero in quello che è affermato in questo articolo? Le ricerche del dr. Price citato in questo articolo(?) allarmista esistono e hanno portato nella prima metà del 900 ad estrazioni mutilanti di denti facilmente salvabili e recuperabili. L’analisi della letteratura scientifica già nel 1951 in un numero speciale del Journal of American Dental Association evidenziava che gli studi del Dr. Price non rispettavano molti dei principi della moderna ricerca scientifica, sia dal punto di vista della impostazione dello studio, che della analisi statistica. Sostenere che “in uno studio (quale?) eseguito in 5 anni su 300 casi di cancro al seno, circa il 93% delle donne erano state sottoposte a trattamenti del canale radicolare” é una affermazione che dal punto di vista dello spessore scientifico è paragonabile all’affermazione “il 93% degli uomini che hanno avuto un infarto indossavano l’orologio al polso sinistro”. Inoltre l’affermazione “l’Associazione Americana del Cuore raccomanda di assumere antibiotici prima di molte procedure dentali di routine per prevenire l’endocardite infettiva (IE), soprattutto nei casi in cui si è affetti da alcune condizioni cardiache che potrebbero essere compromesse da eventuali infezioni.” è fondamentalmente falsa, visto che le linee guida della American Heart Association prevedono la profilassi antibiotica per ridurre il rischio di endocardite soltanto in pochissime condizioni e pazienti a rischio.
Alla fine della lettura di questo articolo ci si chiarisce finalmente le idee. Infatti in calce all’articolo si specifica che la fonte di queste informazioni è il famigerato sito del medico americano Joseph Mercola, il quale ha costruito un impero economico basato sulla vendita online di prodotti nutrizionali e apparecchiature mediche, esaltandone caratteristiche curative e preventive senza che queste fossero provate. Come conseguenza della sua attività ha ricevuto diverse lettere di richiamo dalla Food and Drug Administration (il corrispettivo statunitense del nostro Ministero della Salute). Questo personaggio continua comunque a riscuotere successo e ad arricchirsi grazie ad un mix di complottismo, sempre ben accetto da tanti cybernauti, trattamenti olistici e omeopatici. Dopo una rapida ricerca ho potuto verificare che ci troviamo di fronte alla traduzione di questa pagina del sito del celebre dottore-venditore americano., e già questo è indicativo del livello di informazione di cui stiamo discutendo.
Verrebbe voglia di non aggiungere altro, ma siccome quando si fa informazione e divulgazione scientifica è necessario dare supporto alle proprie affermazioni, vogliamo tranquillizzare tutti con i risultati di questo recente studio scientifico, pubblicato su una prestigiosissima rivista, che ha mostrato come nei pazienti sottoposti a più devitalizzazioni il rischio di ammalarsi di cancro della testa e del collo si riduce del 45%.
Quindi, guidati dal vostro dentista di fiducia, sottoponetevi se necessario a questo tipo di cura, consapevoli che l’estrazione di un dente mantenibile è comunque una mutilazione e che qualsiasi mezzo venga usato per sostituire un dente estratto non sarà nè migliore nè più duraturo del vostro dente naturale, perchè i vostri dentista e i loro collaboratori odontotecnici non posso offrirvi niente di più duraturo e funzionale di quanto abbia fatto la Natura, ma possono aiutarvi a mantenerlo a lungo in buona salute
http://jdr.sagepub.com/content/85/11/996
http://circ.ahajournals.org/content/127/11/1219.long
http://jada.ada.org/article/S0002-8177%2814%2964503-7/abstract
informati prima di sentirti così sicuro di ciò che scrivi e magari prima di sottoporre te stesso o qualche tuo familiare a pratiche endodontiche.
ossequi
maurizio pedone
Gentile (?) collega,
sinceramente non capisco di cosa dovrebbero convincermi i link agli articoli da te postati.
Il primo mette in correlazione la presenza di lesioni periradicolari rediograficamente rilevabili con il rischio di patologia coronarica e non il trattamento endodontico in quanto tale e patologia coronarica. Quindi caso mai dovrebbe essere un articolo a supporto del trattamento delle lesioni, cosa che avviene appunto tramite la terapia endodontica, intesa come terapia ortograda, ritrattamento ortograto o endodonzia chirurgica.
il secondo dimostra la presenza di DNA di Chlamydia, di parodontopatogeni e streptococchi orali in placche aterosclerotiche, nonchè l’associazione tra lesioni periapicali e tale presenza. Anche in questo caso non è rilevata associazione tra i trattamenti endodontici in quanto tali e il rischio cardiovascolare, quindi restano valide le conclusioni di cui sopra.
Il terzo associa il rischio cardiovascolare al numero di terapie endodontiche riferite dai pazienti stessi, senza nessun tipo di valutazione radiografica delle stesse, nemmeno quindi della loro reale esistenza,
Nella mia pratica clinica per fortuna il trattamento endodontico non si identifica con la lesione periapicale, voglio immaginare che ciò non avvenga nemmeno nella tua.
Sappiamo bene che nelle placche aterosclerotiche sono stati innanzitutto individuati i patogeni parodontali e che la parodontite è associata ad aumentato rischio cardiovascolare e complicanze ginecologiche. Quali ritieni sia il giusto approccio terapeutico, estrarre tutti i denti affetti da parodontite o da carie penetrante e magari sostituirli con impianti?
Il collega probabilmente mettere al sicuro da qualsiasi fonte di possibile “inquinamento” batterico non indispensabile.
In questo senso i denti (devitalizzati) possono non essere ritenuti indispensabili.
Però anche gli impianti possono portare infezioni…
Quindi dentiere? Beh quelle sono associate a rischio cancro orale…
Rimangono le linee guida del Ministero della Salute derivate dalle revisioni sistematiche della letteratura e non da 3 articoli (interpretabili) in croce, le quali per tutelare la nostra salute dicono di mantenere i denti…
Certo è un atteggiamento antieconomico per la nostra lobby di curanti, ma lo stato difende i suoi cittadini anche da noi.